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CSA Impianti

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il 2/1/2020 è stato pubblicato il Decreto Legislativo riguardante la normativa F gas. Scopriamo cosa prevede e quali sono le sanzioni.

Normativa F-gas 2020

 F-gas normativa cosa prevede:

Il Decreto Legislativo riguardante la normativa F-gas pubblicato il 2/1/2020 si pone l’obiettivo di regolare la disciplina sanzionatoria per la violazione degli obblighi relativi al Regolamento (UE) n.517/2014, e di quelli riguardanti la Commissione europea.

Il decreto stabilisce che le imprese certificate o, se si tratta di imprese non soggette all'obbligo di certificazione, le persone fisiche certificate che non inseriscono nella Banca Dati di cui all'articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica n. 146 del 2018 i dati necessari entro trenta giorni dalla data dell’intervento vengono multate con una sanzione amministrativa. Le sanzioni cciaa vanno da 1.000,00 euro a 15.000,00 euro, qualora non venisse fatta denuncia del fgas.

 

Regolamento UE, cosa prevede?

L’obiettivo della normativa è quello di attuare una decisa riduzione dei limiti di F-Gas immessi sul mercato, regolamentandone l'utilizzo e favorendo un approccio più sostenibile nell'ambito dei sistemi di condizionamento. Il regolamento UE prevede entro il 2030 la riduzione del 79%.

 Nel dettaglio, questo provvedimento prevede che dal 2020 non verranno più ammessi gas con un valore di GWP oltre 2500 per tutti gli impianti nuovi e per la manutenzione degli impianti già in uso con carica refrigerante > 40 Ton di CO₂ equivalente.

Entro il 2020, quindi, il gas R404A nella maggior parte degli impianti dovrà essere rimpiazzato da nuovi prodotti, che saranno quelli a basso impatto ambientale. Tutto questo avverrà seguendo tre principali modalità di intervento:

  • La riduzione progressiva dell’immissione sul mercato di F-Gas

  • La restrizione di utilizzo di gas ad alto effetto serra nei nuovi impianti e per la manutenzione di impianti esistenti

  • - La prevenzione delle emissioni di F-Gas mediante controlli periodici e recupero del gas esausto e relativo smaltimento

Per raggiungere questi obiettivi e monitorare i risultati, il Regolamento F-Gas obbliga agli stati membri dell’Unione Europea di effettuare il controllo dati sulle emissioni, mantenere dei registri e gestire la procedura di formazione e certificazione degli operatori. Le nuove regole sono tutte incluse appunto nella nuova normativa che stabilisce anche una nuova regola per la dichiarazione fgas.

Dichiarazione fgas cos’è e come trasmetterla all’ISPRA

La Dichiarazione F-Gas è un documento obbligatorio che certifica le imprese e il personale che gestiscono i gas fuorurati, o f-gas, che sono responsabili dell'effetto serra. Il documento è necessario per certificare la quantità di gas fluorurati prodotta ogni anno e bisogna trasmetterlo tramite il sistema online dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) al Ministero dell’Ambiente.

Le tipologie di gas fluorurati effetto serra sono:

  • Idrofluorocarburi

  • Perfluorocarburi

  • Esafluoruro di zolfo

  • Altri gas ad effetto serra contenenti fluoro o miscele contenenti una di queste sostanze sopra elencate

La quantità di gas effetto serra da comunicare nella certificazione riguarda quella utilizzata nelle attività di installazione e manutenzione di:

  • Impianti e apparecchi di refrigerazione (ad esempio frigoriferi)

  • Impianti di condizionamento d’aria ( climatizzatori )

  • Pompe di calore

  • Impianti fissi di protezione antincendio 

Tali imprese e personale che gestiscono i gas fuorurati, per ottendere a tutti gli adempimenti legislativi, dovranno risultare iscritti al registro fgas. All’interno del registro è dunque possibile individuare se l'impresa o la persona sono in possesso di un certificato o di un attestato valido per acquistare gas fluorurati ad effetto serra.

 

La normativa stabilisce che la compilazione della dichiarazione F-Gas spetta all’operatore, quindi alla persona o alla società che si occupa di effettuare il controllo sul funzionamento tecnico. Le attività riguardanti il controllo consistono in:

 

  • Accesso libero all'impianto per sorvegliarne i componenti e il loro funzionamento

  • Controllo su funzionamento e gestione ordinaria

  • Poter decidere se effettuare modifiche tecniche, modificare la quantità di gas fluorurati nell’impianto o nell’apparecchio ed eseguire riparazioni o controlli

Cosa cambia con la normativa per la dichiarazione fgas 2020

A differenza di quanto previsto per la dichiarazione fgas 2015, che prevedeva l’obbligo di comunicazione della dichiarazione F-Gas entro il 31 maggio di ogni anno, questo obbligo decade con la nuova normativa entrata in vigore con il nuovo D.P.R. 146/2018. Infatti, la nuova legge abroga il predecessore (D.P.R. 43/2012) e invalida anche il contenuto dell’articolo 16 comma 1 del decreto abrogato.

Al posto di questo vincolo, è stata infatti istituita la Banca dati che costringe gli operatori di settore, e non più soltanto gli utenti, a comunicare telematicamente le informazioni. Tuttavia, rimane invariato l’obbligo per gli utenti di mantenere i registri attivi e aggiornati.

Le imprese con la nuova normativa devono trasmettere le informazioni fgas in banca dati entro trenta giorni dall’intervento a partire dal 24 settembre 2019, onde non subire delle penalità.

Di conseguenza, come evidenziato dal Ministero dell’Ambiente, la dichiarazione F-Gas 2020, che avrebbe avuto come conclusione il 31 maggio 2019, non dovrà essere trasmessa.

 Registro nazionale dei gas flurorati

Il Registro delle persone e delle imprese certificate sui gas flurorati è istituito presso il Ministero dell’Ambiente ed è gestito dalla Camera di Commercio competente presso cui è possibile effettuare l’iscrizione. La suddetta iscrizione è obbligatoria ed indispensabile per ottenere i certificati e gli attestati.

 

 

Sono tenuti ad effettuare obbligatoriamente l’iscrizione registro fgas, quindi al Registro Telematico Nazionale:

 

  • Tutti coloro che sono soggetti ad obbligo di certificazione

  • I soggetti addetti al recupero di gas fluorurati ad effetto serra dai commutatori ad alta tensione

  • I soggetti addetti al recupero di solventi a base di gas fluorurati ad effetto serra dalle apparecchiature che li contengono.

La certificazione si ottiene rivolgendosi all’unico organismo nazionale autorizzato a svolgere questa attività, che è ACCREDIA. Il ruolo di questo ente è quello di certificare che l’organismo di certificazione fgas soddisfi i criteri richiesti dalla normativa. A sua volta, il richiedente la certificazione deve possedere il certificato di accreditamento e quindi deve effettuare l’iscrizione al Registro Telematico Nazionale. Il ruolo di questo registro è dunque quello di racchiudere le informazioni riguardanti

 

  • Chi ha ottenuto il certificato

  • Il rinnovo della certificazione

  • Sospensione o revoca dei certificati

 

Installazione condizionatori normativa

 

La normativa d.p.r 146/2018, entrata ufficialmente in vigore il 9 Gennaio 2019, e riguardante la certificazione d'installazione condizionatori, prevede che tutti gli apparecchi di condizionamento debbono essere installati solo da ditte o persone autorizzate e quindi munite di certificazione apposita. Questa regola vale sia per i sistemi di condizionamento industriale che residenziale e riguarda sia i mono split che i multi split. La norma si propone di salvaguardare l’ambiente da emissioni inquinanti e la salute dell’uomo, cercando di garantire una responsabilità ambientale maggiore da parte di chi produce queste macchine.

 

Cosa ha motivato la necessità di questa legge ?

Il principale problema riguarda la possibilità di fuoriuscita del gas contenuto all’interno del condizionatore. Da qualche tempo trovare il gas di ricarica sul mercato è praticamente diventato impossibile, ma il problema persiste per quegli apparecchi che vengono venduti già carichi. Una evasione eventuale di gas provocata da un errore di installazione dell’apparecchio da parte di un tecnico non autorizzato potrebbe causare danni ingenti all'ambiente.

Il Dpr 147 del 15 febbraio 2006 “stabilisce un regolamento per il controllo ed il recupero delle fughe di sostanze lesive della fascia di ozonostratosferico da apparecchiature di refrigerazione e di condizionamento d'aria e pompe di calore”.

 

Chi ha il patentino fgas e come si consegue

Possono conseguire il patentino fgas coloro che sono maggiorenni ed in grado di svolgere le attività relative all'installazione, recupero e manutenzione di apparecchiature fisse di condizionamento d’aria, refrigerazione e pompe di calore, di impianti fissi di protezione antincendio e di estintori contenenti gas fluorurati ad effetto serra.

La certificazione fgas imprese ed il relativo patentino sono validi 10 anni e una volta scaduti devono essere rinnovati tramite l'ente che li ha rilasciati ed entro sessanta giorni antecedenti la scadenza degli stessi certificati.

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Ente certificatore CSA Impianti

N° Certificato 3194/18

DPR 146/2018

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